Una casa per la comunità
Presentazione del progetto
La Fondazione Casa Regina della Pace da luglio 2021 sta promuovendo un progetto con finalità educative e sociali finanziato con bando della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.
Il progetto “Una casa per la Comunità” è iniziato a luglio di quest'anno, ha durata annuale e si prefigge l'obiettivo di sostenere opportunità di inclusione sociale destinate a persone in condizioni di fragilità.
Trovandosi sulla via francigena, Casa Regina della Pace preserva il ricordo dell'antico compito di accogliere i pellegrini, che caratterizzava i luoghi intorno ad Assisi. Per di più, vista la sua collocazione e disponibilità di spazi nel contesto circostante la struttura, Casa Regina della Pace è un ambiente ideale per organizzare attività che coinvolgano gli ospiti, i volontari e gli abitanti in percorsi a finalità educativa, lavorativa, di convivenza e solidarietà a partire dal contesto abitativo comunitario.
La proposta qui presentata, pertanto, non ha solamente finalità di accoglienza a persone in difficoltà (specialmente chi non ha ancora trovato risposta nei canali tradizionali) ma persegue l'idea che tale accoglienza non alimenti dinamiche di dipendenza "dall'aiuto", ma sia di stimolo alla crescita personale e l'autonomia delle persone che vi sono coinvolte.
Il progetto Una Casa per la Comunità nasce dalla volontà di proporre un'esperienza di crescita e di relazione che si articoli in più aspetti: la costruzione di un efficace contesto educativo, la creazione di una rete di relazioni e la messa in opera di azioni che coinvolgano partner e soggetti attivi sul territorio. L'aspetto educativo è fondamentale nel coinvolgimento della persona nella quotidianità della convivenza. L'osservanza e il rispetto di regole condivise, il miglioramento della comunicazione in una direzione armonica ed in grado di contemplare sia l'espressione delle necessità personali quanto il rispetto nell'incontro con l'altro, la cura nei confronti degli spazi nonché dell'ambiente circostante sono elementi di capitale importanza per accompagnare e sostenere gli ospiti verso una dimensione volta a promuovere processi evolutivi e che fondi la propria validità nella risposta ai problemi di isolamento relazionale e disagio sociale che il territorio ha evidenziato essere in peggioramento.
L'altro aspetto chiave del progetto che è la possibilità di fare rete e di costruire sinergie di collaborazione con altri soggetti del territorio, al fine di portare un concreto esempio di aumento del benessere condiviso. A tal fine il progetto prevede che si venga a creare un tavolo di condivisione con altri soggetti del territorio attivi in ambito sociale al fine di organizzare attività di sostegno alle realtà locali che si dimostrano essere più adatte rispetto al contesto del progetto.3-Condivisione e costruzione di un regolamento condiviso di comunità basato sulla convivenza pacifica, sul rispetto delle necessità dei singoli e sui bisogni pratici della comunità (Gennaio – marzo 2022). Dopo i primi sei mesi di attività più intensa, si instaurerà una periodicità di supporto educativo con i lavori di gruppo, con l'obiettivo che la crescita personale dei singoli diventi movimento virtuoso per il benessere collettivo e per le azioni comunitarie messe in atto nella seconda parte del progetto.
Le Azioni
A luglio 2021 sono state individuate due figure professionali, una risorsa educativa inserita nel contesto comunitario e una figura con funzioni di coordinamento del progetto.
Gli interventi della figura educativa inserita nell'ambito delle attività di accoglienza, saranno organizzati per tutta la durata del progetto (Per 12 mesi: presenza costante in due giornate alla settimana e reperibilità telefonica per emergenze).
Nei primi sei mesi di progetto sarà costruita una piattaforma comunicativa con i partecipanti e saranno instaurate delle dinamiche di convivenza virtuose e basate sulla riflessività e la crescita personale. Il lavoro sugli approcci sarà continuativo per tutta la durata del progetto, ma vedrà susseguirsi fasi diverse nel tempo:
1-Conoscenza delle fragilità dei beneficiari (Luglio- Agosto 2021).
2-Condivisione delle fragilità e costituzione di una relazione di gruppo basata sull'accoglienza e il riconoscimento delle reciproche fragilità (settembre -Dicembre 2021).
3-Condivisione e costruzione di un regolamento condiviso di comunità basato sulla convivenza pacifica, sul rispetto delle necessità dei singoli e sui bisogni pratici della comunità (Gennaio – marzo 2022). Dopo i primi sei mesi di attività più intensa, si instaurerà una periodicità di supporto educativo con i lavori di gruppo, con l'obiettivo che la crescita personale dei singoli diventi movimento virtuoso per il benessere collettivo e per le azioni comunitarie messe in atto nella seconda parte del progetto.
La rete
Per tutti i 12 mesi sarà sempre di supporto una figura della Parrocchia di Santa Maria Maggiore, nella direzione di una presenza educativa, di conforto e di crescita personale. Nell'ambito delle attività, il progetto si propone la promozione di occasioni di incontro con gli enti del territorio secondo seguente piano metodologico:
1-Individuazione delle realtà del territorio possibili partner nella costruzione di azioni comuni (Parrocchia, Agesci, Gruppi di volontariato, associazioni di Promozione sociale, etc...).
2-Ciclo di incontri con tali possibili partner e proposta di un "accordo territoriale" che, prendendo spunto da quanto già implementato dai partner stessi, sviluppi azioni condivise che coinvolgano gli ospiti beneficiari di Casa Regina della Pace. Esempi di azioni possibili: affiancamento alle misure di welfare comunitario da parte dei beneficiari di Casa Regina della Pace (consegna pasti agli anziani in isolamento per COVID, raccolta indumenti usati, lavori di pubblica utilità come pulizia di aree verdi) o utilizzo degli spazi di Casa Regina della Pace per azioni di utilità comunitaria (orti sociali, punto di distribuzione per gruppi di acquisto solidale, dog-sitting).
3-Al termine del progetto saranno realizzate azioni congiunte e di mutuo scambio, con tali finalità e il tavolo di lavoro istituito rimarrà possibile piattaforma per le collaborazioni future.
Stato dell'Arte...a che punto siamo - Dicembre 2021
Il progetto è iniziato da 6 mesi e possiamo già iniziare a fare il punto del lavoro finora svolto.Per quanto riguarda la cornice educativa del progetto e lo sviluppo di azioni ed attività volte alla conoscenza, la condivisione e il reciproco aiuto rispetto alle condizioni di fragilità dei singoli ospiti, si sono sviluppati in questi mesi alcuni “meccanismi virtuosi” che stanno portando benefici sia a livello della vita comunitaria che del sostegno ai singoli.
E' stata istituita una riunione organizzativa settimanale, coordinata dall'educatore, dove tutti gli ospiti e i volontari di Casa Regina si incontrano per parlare delle criticità che si sono presentate, degli elementi positivi emersi durante la settimana e si organizzano i turni di preparazione dei pasti per la comunità e le mansioni di lavoro principali. Questa attività ha aiutato ad affrontare con spirito collaborativo le divergenze e soprattutto ha promosso il livello di cooperazione e partecipazione attiva alla vita della comunità da parte delle persone ospitate. Un altro esito secondario è stato il maggiore scambio e il miglioramento della reciproca conoscenza tra ospiti e volontari che a diverso titolo abitano a Casa Regina della Pace.
Sono stati attivati momenti di confronto individuali per la presa in carico delle fragilità singole e la promozione di interventi ed attività mirate al loro superamento o miglioramento. In alcuni casi si sono stabiliti degli accordi scritti con i singoli ospiti su punti specifici, per una migliore gestione della accoglienza.Al momento dell'ingresso di una nuova persona, si stabilisce attraverso uno o più colloqui conoscitivi, un tempo di osservazione al termine del quale si decide se la persona possa essere accolta, quali criticità porta, quali obiettivi si sono condivisi rispetto al percorso e dopo quanto tempo rivalutare la permanenza in comunità.Si è iniziato a condividere anche un regolamento interno (per ora non formalizzato) basato su semplici ma importanti valori emersi dal gruppo quali il rispetto reciproco, il divieto di usare aggressività e violenza sia nelle parole che negli atti, il divieto di consumare alcool e sostanze stupefacenti, l'obbligo di partecipare alla vita comunitaria dando il proprio contributo nelle attività quotidiane. Istituzione del tempo di lavoro comunitario ogni mattina per tutti gli ospiti, ripartizione dei turni e delle responsabilità, rispetto dei beni e degli spazi comuni.
Quanto alle azioni legate alla promozione di una rete di collaborazione attorno alla Fondazione e allo studio di attività e progettualità condivise in aiuto al territorio, dopo questi primi mesi possiamo dire che naturalmente si sono sviluppate e moltiplicate le relazioni e le occasioni di scambio tra Casa Regina della Pace,i suoi ospiti e volontari, le associazioni e realtà circostanti in una direzione di mutuo aiuto e scambio. Alcuni esempi: Si stanno realizzando attività collettive e laboratoriali negli spazi di Casa Regina della Pace, aperte agli ospiti, ai volontari e alle persone esterne, come per esempio:
- orto sociale comunitario;
- lezioni settimanali di Yoga, Thai Chi e Kung Fu (tenute da volontari della fondazione negli spazi di Casa Regina);
- laboratorio di maglia di recente avvio, laboratorio del sapone e prodotti naturali (2 incontri realizzati);
- un incontro realizzato di Costellazioni familiari con volontari di una associazione piemontese; periodica attività di sostegno e confronto dedicata agli ospiti condotta da una psicologa volontaria.
Queste attività promuovono l'incontro, la creatività, la partecipazione e le relazioni tra gli ospiti di casa Regina i volontari e chi condivide il progetto, ma promuovono anche uno spazio di incontro per i soggetti esterni che vogliano partecipare e conoscere la realtà della Fondazione attraverso questi momenti ludici e creativi.
In un senso più ampio, la Fondazione collabora con diversi soggetti nella rete del territorio: la Parrocchia di santa Maria Maggiore, partner del progetto (che offre un sostegno ed un orientamento alle attività di Casa Regina della Pace e talvolta indirizza persone in stato di fragilità verso la Fondazione); il Comune di Assisi (anch'esso ente inviante); alcuni ospiti vanno a fare lavoretti e manutenzioni fuori da Casa Regina in una logica di scambio lavoro e mutuo aiuto alle realtà circostanti e di vicinato; un ospite di Casa Regina della Pace presta a sua volta la sua opera volontaria a sostegno di persone in difficoltà con provvedimenti giudiziari o fragilità segnalate dalla parrocchia; Caritas ed altri enti benefici aiutano e sostengono Casa Regina con beni materiali e aiuti;
CRP collabora in modo continuativo con diversi gruppi di ordine religioso e spirituale come le piccole sorelle e le suore del Cristo Re e singoli volontari collaboratori del progetto. Ospiti e volontari della Fondazione partecipano a livello territoriale al movimento Laudato sii, ed alle iniziative legate alle opere di carità, al volontariato, alle attività a sostegno dei più bisognosi (ad esempio l'attività di canti natalizi itineranti).In cantiere alcuni progetti per il futuro: gruppi di auto mutuo aiuto in parrocchia a sostegno delle fragilità individuali; progetto laboratorio di falegnameria e apicoltura.